Dire che i ricordi rappresentano un potente strumento di comunicazione è dir poco: non c’è niente come la stimolazione della memoria, infatti, in grado di creare un immediato feeling tra persone sulla scia nostalgica del “l’ho provato anch’io”, “io c’ero”, “ce l’ho!”.

NOSTALGIA

no/stal/gia

Sostantivo Femminile

  1. Desiderio acuto di tornare a vivere in un luogo che è stato di soggiorno abituale e che ora è lontano.
  2. Stato d’animo melanconico, causato dal desiderio di persona lontana o di cosa non più posseduta, dal rimpianto di condizioni ormai passate, dall’aspirazione a uno stato diverso dall’attuale che si configura comunque lontano.

 

Desiderio, stato d’animo… in una parola emozione: quella cosa che sta alla base di moltissimi trattati psicologici e sì, della stragrande maggioranza delle scelte di acquisto. E in un mondo di nostalgici dei tempi che furono è evidente che rievocare ricordi sia una perfetta leva per creare una connessione – diciamo emotiva – tra brand e consumatore.

La forza del nostalgia marketing (o, why not, vintage marketing) sta nella predisposizione naturale che le persone hanno verso il passato, quel periodo che spesso ci appare più roseo del presente e più concreto del futuro. Non a caso oggi la nostalgia si vende da Dio, soprattutto con i Millennial, una generazione a cavallo di due mondi in piena galoppata verso l’incertezza.

È proprio facendo leva sul Nostalgia-Factor (ne sa qualcosa l’edizione di quest’anno del noto fattore X, con l’esibizione strappacapelli di Ambra che almeno 2 generazioni stavano aspettando da quasi trent’anni) che alcuni marchi hanno dato una netta svolta al proprio presente, solo per citarne un paio: i fashion brand con l’Y2K e Netflix con tutta una serie di serie, appunto, che hanno strizzato non solo un occhio agli spettatori malinconici.

And so: perché è facile vendere sfruttando il passato collettivo? Beh, perché il passato ci riallaccia a sensazioni positive e queste vengono automaticamente collegate dalla nostra memoria polisensoriale al brand/prodotto soggetto/oggetto della comunicazione.

Ma il lato però forse più importante della nostalgia è che non si limita a comunicare solo con chi c’era, no, la nostalgia è sempre aperta ai visitatori e il potere intrinseco delle atmosfere retrò è in grado di attirare universalmente anche le nuove generazioni, stimolando un senso di fascinazione verso tempi e luoghi che non hanno vissuto ma che sembrano più belli e spensierati di quelli che viviamo oggi.