Il manifesto di pe.pe

a volte, per capire chi siamo,
bisogna partire da quello che non vogliamo essere.

pe.pe non è un’agenzia.
non è uno studio creativo.
non è un laboratorio digitale.
non è una data-driven company.
non è una realtà omni-channel.

non è esterofila, soprattutto.
è aperta al mondo, senza abusare degli inglesismi tipici di questo mondo.

pe.pe crede nella delicatezza delle parole
che è la loro energia creativa.
nella scelta oculata e nella rima abbracciata
perché a baciarsi sono bravi tutti.

nella riqualificazione dell’italiano in disuso.
nella forza dirompente della gentilezza
per raccontare storie.
non le storie che, per dovere sintattico, guardano solo al passato
storie di origine e prospettiva.

perché i brand sono storie. persone. volti
da raccontare.
storie, persone, volti che meritano una narrativa propria.

pe.pe non crede nella progettualità a compartimenti stagni
nella strategia come termine usurato
dalla troppa oratoria senza sostanza
nella suddivisione classica delle figure professionali.
pe.pe non crede nelle figure,
piuttosto nelle idee plasmate dalle persone.

pe.pe non si occupa di creatività e di strategia.

pe.pe fa narrativa strategica.