Dalla nascita della televisione (sì, oggi siamo in modalità nostalgico-revival) arrivando ai social media, il ruolo dell’audio è stato oggetto di grandi dibattiti. Quante volte si è detto che la radio era destinata a morire? Un’infinità. Dall’audio, infatti, si è passati all’audiovisivo e tutto d’un tratto sentire non ci bastava più.

Probabilmente qualche anno fa nessuno avrebbe potuto prevedere che il momento di massimo splendore di una comunicazione basata sulle immagini potesse coincidere con la riscoperta dell’audio. La riscoperta di un fenomeno in continua crescita: solo in Italia nel 2022 si è registrato un aumento di quasi un milione di ascoltatori.
Ma cosa sta alla base di questo improvviso ritorno di fiamma per l’ascolto?

ascolto
/a·scól·to/

sostantivo maschile

  1. 1. La percezione di un fatto sonoro dal punto di vista tecnico (l’a. delle trasmissioni radio stasera è molto disturbato) o in quanto comporta attenzione o partecipazione (stare in a.dareprestare a.).

Il successo dell’audio può essere spiegato in due punti: la modalità con cui lo fruiamo e il contesto sociale, naturalmente.

Piattaforme come Spotify, che associano in un’unica applicazione musica e altri formati, come podcast e audiolibri, hanno immediatamente riacceso l’interesse delle persone nell’ascoltare storie. Perché ascoltare, al contrario di sentire, è un’attività immersiva. E la pandemia ha fatto il resto: quando ci hanno tolto dalla nostra storia quotidiana, si è intensificato in tutti noi il bisogno di evadere dalle quattro mura avvicinandoci ad altre storie facilmente reperibili.

Sì perché il boom, quello vero, si è registrato proprio nel 2020 durante l’emergenza sanitaria, con il superamento della soglia di 11 milioni di ascoltatori annui di podcast e una fascia di popolazione sempre più ampia che si è affacciata al mondo dell’audio entertainment, per informarsi e, seppure ad occhi chiusi, tornare (un po’) alla vita.

Ma vediamola questa popolazione dell’audio:

  • il 43% del pubblico dei podcast è under 35
  • il 72% degli utenti utilizza dispositivi mobile per ascoltare podcast e contenuti audio in generale, inclusa la digital radio
  • il 58% degli utenti dichiara di ascoltare podcast per l’intera durata (aka fidelizzazione top)
  • il 73% della Generazione Z ascolta e utilizza l’audio per connettersi meglio con se stesso
  • il 61% degli utenti di età compresa tra i 18 e i 24 anni in Italia afferma di ascoltare podcast per trovare le risposte a domande difficili o personali prima di parlarne con la propria famiglia, mentre il 69% afferma di ascoltare contenuti audio per trovare nuovi spunti di cui discutere con i propri amici
  • e come sempre, last but not least, il 72% degli utenti in Italia afferma che senza l’audio non potrebbe esplorare così a fondo la cultura, come invece sta facendo.

*Ipsos | INDAGINI DIGITAL AUDIO SURVEY 2022 & report Culture Next 2022 I Spotify Advertising

Dati importanti che devono, in primis, farci riflettere. Perché l’analisi è anch’essa una forma di ascolto, aperta al dato, all’interpretazione di questo e alla visione di insieme.

E così, riflettendo nell’epoca della fretta e dello stress, possiamo sicuramente dire che il podcast riesce a porsi sia come mezzo evasivo che come strumento di coscienza: che sia in macchina, sui mezzi, a casa o al lavoro, lui è un perfetto compagno di viaggio, fisico e introspettivo. Una voce che annulla il rumore circostante, concentrando il nostro mondo in un unico momento presente: l’hic et nunc. Unico perché, al contrario del video, ci permette di essere liberi di concepire ciò che ascoltiamo secondo il nostro vissuto, la nostra persona e la nostra immaginazione.

Essere liberi.
Essere.
Liberi.